I riflessi letterari della guerra in Ucraina

I riflessi letterari della guerra in Ucraina

Marzo 23, 2022 0 Di

E’ passato quasi un mese dall’inizio della guerra in Ucraina e i riflessi del conflitto si fanno sentire in tutti i settori. Se i primi ambiti ad essere influenzati sono stati quelli economici, con i prezzi di gas e carburanti arrivati alle stelle, e alimentari, con i primi segnali di rincari e carenze di prodotti quali olio di semi e farine, la guerra ucraina comincia a influenzare atteggiamenti e abitudini di vita non solo degli italiani, ma di tutti i cittadini europei. L’enorme flusso di profughi, la necessità di modificare il proprio stile di vita sono i primi segnali di una tendenza che arriva ad influenzare anche le letture di molti: è recente trend la grande crescita nelle vendite sia di libri che approfondiscono e spiegano il conflitto e la storia di Russia e Ucraina, ma anche la crescita di interesse per i grandi classici della letteratura russa. Diciamo russa perché la prima scoperta che fa chi si reca in libreria alla ricerca di autori ucraini è che questi, da sempre, sono da sempre considerati patrimonio culturale della Grande Madre Russia. Scrittori come Bulgakov o Gogol, infatti, sarebbero oggi ucraini per nascita, ma scrissero i loro capolavori in tempi in cui l’Ucraina era parte dell’impero zarista o dell’URSS.
La lezione importantissima che ci arriva quindi dalla letteratura è che Ucraina e Russia mostrano una sola faccia e appartengono ad una sola razza, “mia faza mia raza” per citare una celeberrima battuta del film Mediterraneo di Salvatores.
Teniamoci comunque quanto di positivo è collegato a questo seppur tragico frangente storico: i libri di Dostoevskij, Tolstoj, Čechov, Gončarov, Nabokov, o Puškin stanno conoscendo una nuova fioritura. E non è forse la conoscenza della cultura e delle ragioni dell’altro uno dei migliori antidoti alla guerra?